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Internazionalizzazione. Fonte delle risorse per continuare a realizzare Pace e Prosperità

Internazionalizzazione. Fonte delle risorse per continuare a realizzare Pace e Prosperità

Internazionalizzazione. Fonte delle risorse per continuare a realizzare Pace e Prosperità

 

La chiusura dell’anno 2017 non deve farci dimenticare quello che il Trattato di Roma del 1957 e il miracolo economico dell’Italia del dopoguerra sono riusciti a realizzare: l’Unità nella Diversità e la promessa di Pace e Prosperità.

Da quella firma del Trattato nella Sala della Lupa in Campidoglio i tempi sono certamente cambiati, così come sono ormai lontani i ricordi in cui gli italiani andavano al mare in macchina con tutta la famiglia portandosi quasi tutto da casa. Una immagine per fissare l’Italia di allora.

Il mondo ha fatto in tempo a diventare completamente nuovo e lo continua a fare ad una frequenza tale che le scadenze dei cambiamenti radicali si sono ridotti a pochi anni e, in alcuni casi, cominciamo a parlare addirittura di pochi mezzi per rivoluzionare completamente un settore o un’attività.

L’Italia, paese e territorio dove è nato il Rinascimento – così come lo intende il mondo oggi – non si può più permettere di continuare a guardare gli altri paesi crescere economicamente, costruire e sanare scuole ed ospedali, riformare la propria pubblica amministrazione, introdurre nuovi modi di produzione o di gestione dei cicli produttivi o del recupero dei rifiuti, investire sulla gestione del tempo libero delle popolazioni sempre più anziane e soprattutto sull’attenzione alla loro salute.

Proprio in chiusura dell'anno, abbiamo sentito parlare e visto pubblicato sui giornali l'annuario Istat 2017 (riferito al 2016): presenta l'Italia come un paese nel quale, per esempio, "aumentano le famiglie composte da una sola persona (dal 20,5% al 31,6%) e si riducono quelle di cinque o più componenti (dall'8,1% al 5,4%)."

Poi, nello stesso annuario Istat, si può rilevare che "Nel 2016 sono nati 12.342 bambini in meno rispetto all'anno prima, da madri sempre più adulte, in media si hanno 1,35 figli per donna...", nonché il fatto che "Per quanto riguarda la speranza di vita alla nascita (vita media), dopo la battuta d'arresto dell'anno scorso, riprende a crescere e passa da 80,1 anni a 80,6 anni per i maschi e da 84,6 a 85,1 per le femmine".

La cosa preoccupante è che, oltre al numero degli anziani che cresce, in Italia nel 2016 le famiglie in condizione di povertà assoluta sono 1,6 milioni, per un totale di 4 milioni e 742.000 persone, il 7,9% della popolazione.

Chi non lo ha ancora fatto si deve convincere che il lavoro non è l’unica urgenza da affrontare per il nostro paese e per una regione come le Marche.

Purtroppo abbiamo accumulato così tanti ritardi in molti settori che - adesso - ci troviamo a dover affrontare tutti i problemi insieme, con le inevitabili conseguenze del caso.

Questo ci crea un grave problema di mancanza di fondi sufficienti a realizzare tutto senza far esplodere il debito pubblico. E questa situazione crea altresì un problema di scelte politiche ed imprenditoriali sulle priorità per colmare il forte ritardo accumulato rispetto agli altri attori.

Ma, in finale, è soprattutto un gravissimo problema di mancata progettualità, sia a livello regionale che nazionale, che espone regioni produttive ed altamente imprenditoriali come le Marche al rischio continuo del declino economico.

Ma la via della salvezza c’è. Esiste ed è già stata percorsa da altre imprese marchigiane e nazionalità: altre imprese devono solo seguire la via già tracciata. Quella via della salvezza che ha già portato in porti sicuri migliaia di piccole aziende marchigiane ed italiane che sono riuscite a salvare, mantenere o creare nuovi posti di lavoro. Per l’Italia significa aumentare il numero di esportatori abituali, in un’Italia che ha già due volte in più – il doppio – il numero di PMI esportatrici rispetto alla Francia ed ha già superato il numero di quelle omologhe della Germania.

La via della salvezza, soprattutto per le Marche, si chiama scelta dell’internazionalizzazione come strategia prioritaria per proteggere migliaia di posti di lavoro e vocazione imprenditoriale della nostra regione, modello per l’Italia.

 

Frida Paolella

Responsabile Europa, Internazionalizzazione

e Imprenditorialità PD Marche

PD Marche
P.zza Stamira n. 5 Ancona 60122
Tel. (+39) 071 2073510

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