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Appello PD Marche per la Festa della Mamma: “Le mestruazioni non siano più un tabù né un costo per le donne”

Una proposta in occasione della Festa della Mamma per combattere la povertà mestruale e garantire l’accesso equo agli assorbenti.

In occasione della Festa della Mamma, la Segretaria regionale del PD Marche, Chantal Bomprezzi, e la Portavoce regionale delle Donne Democratiche, Luisa Cecarini, accendono i riflettori su una condizione ancora troppo diffusa in Italia: la povertà mestruale, un problema che colpisce milioni di donne e che resta spesso invisibile e sottovalutato.

L’inflazione, salita al 2% nell’ultimo anno, ha aggravato il costo della vita, pesando in modo particolare sui beni essenziali, come i prodotti igienico-sanitari e mestruali. Nonostante le promesse, il governo guidato dalla prima premier donna, Giorgia Meloni, ha aumentato l’IVA su questi prodotti al 10%, riportando l’Italia tra i Paesi europei con la “tampon tax” più alta.

In Italia non esistono ancora dati ufficiali sulla povertà mestruale, ma si stima che oltre 2,2 milioni di donne vivano in condizioni economiche tali da avere difficoltà ad acquistare regolarmente assorbenti e altri prodotti igienici. Una realtà riconosciuta in Europa ma che, nel nostro Paese, continua a essere un tabù.

Per questo Bomprezzi e Cecarini propongono l’istituzione di azioni concrete a livello regionale, con l’obiettivo di garantire l’accesso equo ai prodotti mestruali e abbatterne i costi per chi si trova in difficoltà economica.

Chantal Bomprezzi, Segretaria del PD Marche, puntualizza: “La povertà mestruale è la punta dell’iceberg delle disuguaglianze che colpiscono le donne, soprattutto le più giovani. Gli assorbenti non sono beni di lusso e le mestruazioni non devono più essere un tabù. Agire per eliminare i costi dei prodotti mestruali significa scardinare una mentalità arretrata e ingiusta. Questa proposta parla di salute, giustizia sociale e parità di diritti per metà dei marchigiani.”

Luisa Cecarini, Portavoce regionale delle Donne Democratiche, aggiunge: “Le donne affrontano ogni giorno ostacoli economici, precarietà, disparità salariali, carenza di servizi e violenza di genere. Parlare di accesso ai prodotti igienici non è banale né secondario: significa difendere la dignità e la salute femminile.”

La proposta prevede l’istituzione di un Fondo regionale per garantire l’accesso gratuito o a prezzi calmierati ai prodotti mestruali, in particolare per giovani, studentesse e donne in condizioni di fragilità economica. Tra le misure ipotizzate: la distribuzione gratuita in scuole, università, consultori, centri giovanili, biblioteche e luoghi di aggregazione; il coinvolgimento delle farmacie; offrire incentivi fiscali o altri vantaggi alle imprese che partecipano a iniziative di supporto sociale per promuovere la partecipazione del settore privato nella lotta contro la period poverty; l’avvio di campagne di sensibilizzazione sull’uso di prodotti ecologici e riutilizzabili (come coppette o assorbenti lavabili) e sulla cultura del consumo consapevole.

Conclude Bomprezzi: “Ringrazio Luisa per aver accolto e valorizzato questa proposta, e il dott. Claudio Maffei per il prezioso supporto tecnico. Mettiamo questa iniziativa a disposizione del progetto di cambiamento che stiamo costruendo come alternativa al governo Acquaroli. L’idea è già stata condivisa con le altre forze del centrosinistra e ha ricevuto un’accoglienza positiva: un segnale importante di rinnovamento e attenzione verso i diritti delle donne.”

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